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La storia degli allineatori trasparenti

La storia degli allineatori trasparenti

L’Ortodonzia è una branca dell’Odontoiatria che ha come scopo l’individuazione e a correzione dei difetti di allineamento e di occlusione dei denti. La sua storia risale a quasi più di 2000 anni fa rendendola la specialità odontoiatrica più antica rispetto alle altre.

Da circa il 300 fino al 500 a.C. i celebri filosofi Aristotele ed Ippocrate riflettevano su differenti opzioni per poter allineare i denti. Alcuni scavi risalenti al periodo Etrusco hanno addirittura portato alla luce delle mandibole con bande e fili per legare insieme i denti tra loro.

Da quel periodo in poi si è fatta molta strada, fino ad arrivare al 1901 quando il dentista Edward Angle divenne ufficialmente fondatore della prima Scuola di Ortodonzia in St. Louis, Missouri.

In quel periodo si utilizzavano apparecchi con delle bande d’oro posizionate sui denti dei pazienti con relativi bracket saldati sulle bande stesse.

Intorno al 1950-1960 le bande d’oro (molto costose) sono state sostituite da balde di acciaio fino a quando non vennero rimpiazzate a loro volta da degli attacchi posizionati direttamente sullo smalto del dente: i capostipiti dell’apparecchio fisso attuale.

Nel 1975 gli apparecchi linguali comparvero in maniera del tutto indipendente e intorno agli anni ’80 si svilupparono brackets in ceramica più estetici rispetto a quelli in metallo.

La storia vera e propria degli allineatori trasparenti è possibile farla risalire al 1945 quando il Dottor H.D. Kesling propose per primo delle mascherine stampate per effetto del sottovuoto per favorire dei piccoli spostamenti dentali. Si tratta di un lavoro manuale particolarmente intenso che richiede parecchio lavoro manuale.

Si stampa una mascherina sottovuoto sopra un modello ingesso su cui i denti erano stati spostati. In sostanza si doveva prima produrre uno spostamento dei denti desiderati fissandoli con della cera su un modello in gesso e poi stampare successivamente un allineatore.

Nel 1997 due studenti della Standfors University decisero di sfruttare l’immagine tridimensionale della computer grafica per adattarlo al campo dell’Ortodonzia e infatti si po’ affermare che furono i primi a poter fabbricare su scala industriale Allineatori Trasparenti customizzati. Davvero rivoluzionario, vero?

Le tecniche di allineamento tradizionali si sono evolute nel corso del tempo e hanno portato a delle piccole variazioni che hanno portato a miglioramenti sempre progressivi del sistema classico di bracket e fili ortodontici, lo sviluppo degli allineatori ha portato ad un radicale cambiamento in quanto lo Specialista in Ortodonzia può sentirsi molto più facilitato e supportato nello svolgimento del trattamento su un paziente.

Possiamo affermare con certezza che con l’avvento degli allineatori trasparenti i concetti di biologia ossea, biomeccanica, ancoraggio si sono uniti al concetto di tecnologia digitale!

Dalla loro prima apparizione sul mercato, gli allineatori hanno già subito dei cambiamenti.

Intorno al 1999 permettevano la correzione di leggeri affollamenti tramite lo stripping (ovvero una leggera riduzione dello spazio interprossimale per mezzo di strisce abrasive). Oggi invece è possibile trattare malocclusioni più o meno complesse su pazienti di tutte le età, grazie all’utilizzo di attachments guidati da algoritmi ed na programmazione precisissima da parte dell’Ortodontista basandosi sulla biologia, sulla diagnosi e sull’esperienza clinica.

Quando si parla di mascherine trasparenti non si intende un prodotto ma una tecnica innovativa che va conosciuta molto bene e permette inoltre di ottenere dei risultati sorprendenti.

Lo scopo del lavoro dell’Ortodontista non è vendere allineatori ma mettere a disposizione le proprie competenze nell’utilizzo di quel prodotto o tecnica specifica che ha acquisito e affinato nel corso dei suoi studi per far fronte alle esigenze di ogni paziente al meglio.

Tale tecnica sarà sicuramente al centro dell’Ortodonzia del futuro: si tratta di una tecnica che è adattabile in modo specifico ad ogni paziente ed è in grado di rilasciare al denterà forza che gli serve per favorirne il movimento. Cio’ permette lo spostamento dei denti, rispettando la forma dell’arcata del paziente, l’estetica del suo sorriso e i limiti anatomici di ognuno.

Si tratta di una tecnica giovane ma ben strutturata e matura in quanto è in grado di risolvere problematiche ortodontiche quasi di ogni genere. E’ possibile trattare anche dei pazienti dai 6 anni di età in su, sfruttando la crescita per intervenire su problematiche legate alle basi ossee e non solo come strumento per allineare i denti!

Studio Ortodontico Di Gioia Martinetti

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